FIM-CISL: Su FCA occorre cambiare marcia.

Maggio 6, 2019
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Il Ministero dei Trasporti ha comunicato che nel mese di aprile 2019 sono state immatricolate in Italia oltre 174 mila vetture, l’1,5% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La crescita è certamente modesta ma dopo il calo del 3,1% del 2018 e dopo i tre cali mensili consecutivi con cui è iniziato il 2019, il segnale positivo va colto, ma non modifica significativamente il quadro del mercato dell’auto.

Aprile è stato il primo mese in cui si è potuto effettivamente usufruire degli incentivi statali per l’acquisto di auto a basso impatto ambientale. L’apporto alle immatricolazioni dei bonus, se c’è stato, è stato comunque modesto e più che compensato dai malus.

Quello che va’ sicuramente notato è come il mercato delle auto potrebbe aver avuto la spinta dello stato anche se gli effetti di Eco-bonus ed Eco-tassa saranno visibili a tutti gli effetti solo nel corso dei prossimi mesi.

Ancora in calo il gruppo FCA che continua a far registrare numeri particolarmente negativi.

Il gruppo chiude il primo trimestre del 2019 facendo registrare un calo del 14% per quanto riguarda le consegne, mentre gli utili hanno fatto registrare un calo quasi del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

I numeri non possono non destare una certa preoccupazione anche alla luce dei dati specifici sullo stabilimento FCA di Piedimonte San Germano.

“Il 2018 si è chiuso, in termini di volumi, per le linee di competenza di Cassino, su un consuntivo di 39782 Stelvio, 28546 Giulia e 30826 Giulietta, con una forza lavoro di 4150 addetti e con un utilizzo di circa 1000 ore di CIGO, concentrate nell’ultimo quadrimestre del 2018” dichiara il segr. Generale della FIM CISL di Frosinone Fabio Bernardini, “i primi 4 mesi del 2019, in linea con i dati resi noti dal ministero dei trasporti, ci rappresentano una realtà ben diversa con volumi che al 30/04 attestano la produzione a 11700 Stelvio, 6300 Giulia e 6500 Giulietta, con un organico sceso, per pensionamenti ordinari e derivanti da quota 100, a circa 3850 addetti e un utilizzo di 55 giorni di CIGO”.

Anche prevedendo una ripresa parziale ripresa della domanda difficilmente nel 2019 si potranno realizzare i volumi del 2018.

Di sicuro in un mercato in contrazione le politiche messe in campo dal governo, i ritardi sugli investimenti delle motorizzazione ibride a cui si aggiungono i ritardi per il lancio di nuovi modelli, fa prevedere un 2019 particolarmente critico e difficile da gestire.”

Le sensazioni non sono particolarmente positive anche alla luce del gap che Fca deve pagare nei confronti dei diretti concorrenti, “non è un mistero che Fca non potrà beneficiare dell’Ecobonus, non avendo motorizzazioni elettriche e/o ibride da proporre sul mercato, e che questa condizione inquini la libera concorrenza a noi è evidente, probabilmente a chi ha legiferato probabilmente no.”

Occorre che gli investimenti previsti si realizzino nel più breve tempo possibile per ridare un futuro e una concreta prospettiva di ripresa al mondo FCA e a tutto l’indotto a lei collegato, “occorrono certezze, tempi e modalità definite con chiarezza, ma occorre altrettanto una capacità territoriale e soprattutto politica al fine di costruire condizioni adatte per realizzarli, volontà questa sicuramente meno chiara rispetto alle dichiarazioni fatte da FCA sugli stabilimenti Italiani, dichiarazioni che purtroppo e con rammarico, non sono state affiancate e sostenute da chi oggi è al Governo.”

Proprio per rivendicare una politica che punti concretamente al rilancio del settore industriale e manifatturiero Italiano FIM FIOM UILM hanno dichiarato per il prossimo 14 Giugno lo Sciopero Generale del Comparto Metalmeccanico, azione necessaria per contrastare politiche che rischiano di portare il Paese verso un arretramento industriale, ai margini della competitività internazionale con rischi per i lavoratori e l’occupazione.

E’ vero che c’è stata una frenata della domanda globale, ma l’Italia è entrata, unico fra i paesi occidentali, in una fase di recessione e si prevede un ulteriore peggioramento della domanda interna, soprattutto alla voce degli investimenti.

Si prevede nel 2019 con un calo degli investimenti fissi in macchine e mezzi di trasporto del 2,8%, nonostante il reddito di cittadinanza, ed i consumi delle famiglie aumenteranno pochissimo.

In questo scenario o si cambia strategia e passo o rischiamo di tornare ad una nuova crisi che questa volta avrà effetti incredibilmente più devastanti della precedente.

 

Frosinone 06 Maggio 2019

DATI MINISTERO DEI TRASPORTI:

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