RE-INDUSTRIALIZZARE Investendo sul Capitale Umano

Marzo 30, 2018
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Consiglio Generale FIM CISL di Frosinone

RE-INDUSTRIALIZZARE Investendo nel Capitale Umano

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Il Consiglio Generale della FIM CISL di Frosinone, tenutosi in data odierna presso l’Hotel Bassetto di Ferentino, presieduto dalla Segreteria Nazionale, nella persona di Michele Zanocco, alla presenza della Segreteria Regionale, nella persona di Andrea Minniti, e della Segreteria UST di Frosinone, nella persona di Enrico Capuano, apprezza e condivide i temi presenti nella Relazione della Segreteria Provinciale, gli interventi dei delegati presenti, i contenuti e i propositi esposti dal Coordinamento Donne della FIM di Frosinone.

RE-INDUSTRIALIZZARE Investendo nel Capitale Umano è la risposta che la FIM di FROSINONE propone al sistema provincia che ha visto, nei risultati del Voto Nazionale, l’attestazione del fallimento delle politiche industriali e sociali nella gestione della crisi dal 2009 ad oggi.

Il Voto testimonia la frustrazione di una provincia in cui, chi preposto, non è stato in grado di proporre soluzioni, idee e progettualità concrete al fine di rispondere e/o contenere la deindustrializzazione provinciale e la perdita di migliaia di posti di lavoro, attraverso il LAVORO, gli INVESTIMENTI, l’INNOVAZIONE e lo SVILUPPO.

Abbiamo la necessità di uscire, a breve termine, da un sistema scolastico e industriale a bassa qualificazione in cui troppi sono impiegati in lavori di routine attraverso la riqualificazione del lavoro stimolando le imprese a digitalizzare e a creare occupazione d’alto profilo al fine di realizzare nel medio termine un modello industriale ad alta qualità.

La sfida dei prossimi anni è quella di passare a un nuovo sentiero di crescita che faccia leva sulle tecnologie digitali e su skill elevate, elementi indispensabili se vogliamo uscire da un contesto di «equilibrio a bassa qualificazione», in cui 13 milioni di adulti, soprattutto di persone mature, che lavorano nelle piccole imprese e di immigrati, hanno skill di base basse e se lavoreranno ancora, dovranno fronteggiare le sfide della crescente digitalizzazione e complessità del lavoro.

Un equilibrio a bassa qualificazione significa che troppe imprese si concentrano su forme di innovazione marginale, che magari consentono risparmi di costo ma che nel medio termine non sono sufficienti per mantenere la competitività sui mercati.

E’ importante che gli investimenti in capitale umano vengano ricompensati in modo adeguato, per incentivare i giovani a proseguire gli studi e ad acquisire competenze utili.

Passare a un nuovo modello industriale ad alta qualità dei prodotti e alta qualificazione della forza lavoro, vuole dire cambiare i percorsi formativi, orientare le scelte universitarie, favorire l’acquisizione di competenze imprenditoriali da parte dei giovani, avere nuovi soggetti in grado di finanziare nuove iniziative d’impresa ad alta intensità di capitale umano e ad alto rischio.

Dobbiamo integrare e mettere a sistema le competenze provinciali attraverso l’istituzione di una rete che collochi in sinergia le realtà formative di eccellenza del nostro territorio, gli ITIS e l’UNIVERSITA’ di Cassino, al fine di costruire un sistema Formativo e di Orientamento Provinciale.

Dobbiamo investire le risorse derivanti dall’area di crisi complessa non solo per arginare l’emorragia di lavoro, ma per rendere attrattiva la nostra provincia in termini di competenze specifiche da realizzare.

Dobbiamo ora più che mai definire le Aree di Interesse Strategico che intendiamo sviluppare integrandole, all’interno del nostro territorio, coinvolgendo tutti i soggetti attivi che dovranno concorrere al raggiungimento dell’obiettivo.

Abbiamo bisogno di Competenze Reali che definiscano gli Asset strategici su cui investire e far investire, realizzando produzioni ad alto valore aggiunto, nelle poche grandi aziende rimaste, veicolando la cessione dei servizi non strategici a consorzi di aziende (medio piccole) del nostro tessuto industriale, in modo da contenere all’interno della realtà provinciale l’intera filiera produttiva.

Per permettere la realizzazione di tale progetto è necessario coinvolgere il sistema dell’istruzione per indirizzarlo su una offerta formativa che sia in linea con quanto programmato, in modo da non disperdere il patrimonio umano.

La Politica DEVE ritrovare la capacità di programmare e orientare i cittadini i quali DEVONO trovare la forza di rimettersi integralmente in discussione.

E’ quindi necessario ripensare i rapporti di lavoro, l’organizzazione del lavoro e convincersi che l’esperienza politico/sindacale che ci ha accompagnato in questi ultimi 50 anni è finita.

La sfida che abbiamo di fronte la vinceremo non se saremo più intelligenti o più forti, ma se saremo disponibili al cambiamento e se torneremo a vedere nell’azione collettiva e non nella salvaguardia del diritto (o privilegio) del singolo, il nostro reale mandato.

Ferentino 29/03/2018

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Il Coordinamento Donne FIM CISL di Frosinone

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Momenti ed Interventi nel Consiglio Generale