XX CONGRESSO FIM-CISL FROSINONE

Gennaio 28, 2022
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“Formarsi per non fermarsi” è questo il tema del congresso Fim Cisl Frosinone che si è tenuto a Fiuggi il 7 aprile 2021. Al centro del contesto lavorativo, dei suoi mutamenti e delle ripercussioni che esso ha sui lavoratori diventa molto importante il concetto della “Formazione”.  I relatori e tutti gli addetti ai lavori nei vari interventi hanno disquisito circa l’importanza di continuare a formarsi per rimanere in linea con le evoluzioni tecnologiche e lavorative che si hanno negli ambiti lavorativi. Con l’ultimo ccnl dei metalmeccanici questo aspetto ha preso ancora piu valore e consapevolezza, lungi dal voler entrare in peculiarità contrattuali specifiche, possiamo dire sintetizzando al massimo che le aziende hanno l’obbligo di formare i lavoratori e quest’ultima va certificata in modo da poterla usare come titolo di studio anche fuori dal proprio ambito usuale lavorativo. Sottolinea il segretario Marsella che Imparare significa crescere e crescere significa evolversi, per lui e per tutta la Fim Cisl questo è un assioma fondamentale che lega in modo indissolubile il mondo del lavoro con quello della cultura.

Il Covid 19 purtroppo ha invaso il nostro mondo provocando morti e difficoltà occupazionali. Il lockdown, i decessi, un virus che non si conosceva ha provocato ancor piu instabilità nel mondo economico. Dalle crisi dobbiamo sempre e comunque trovare l’input per ripartire piu forti di prima. Ed è qui che Marsella  neo segretario generale della Fim Cisl di Frosinone lancia la sua sfida, per lui si può uscire dalla crisi e giungere ad una crescita equa, sostenibile e lungimirante  solo  valorizzando alcuni fattori. Ne dà una spiegazione molto precisa, ne riportiamo i punti più significativi:

La digitalizzazione: durante questo periodo di covid-19 le aziende hanno fatto un massiccio uso della digitalizzazione esempio, lo smart working, la formazione on line, l’approvvigionamento di materie prime ecc ecc. Non sapremo mai quanta percentuale di crescita ci sarà ma possiamo dire che molti lavoratori giudicano positivamente questo processo e non vogliono tornare indietro. La sfida è rendere la digitalizzazione uno strumento sempre piu preminente e lavorare per migliorarla ulteriormente

La resilienza e le difficoltà delle catene di approvvigionament. Il 73% dei responsabili delle catene di fornitura ha riscontrato forti problemi con i fornitori. Tutto ciò ha provocato nelle fabbriche difficoltà di produzione con il continuo ricorso, come nel caso di Stellantis, a continui fermi produttivi per mancanza di materiale. Se in altri settori produttivi come Abbigliamento, Aerospaziale stanno valutando alcune strategie per accapararsi i vari materiali, nell’automotive è piu difficile in quanto negli anni la filiera elettronica è stata depauperata e gran parte spostata in Asia provocando ingenti danni di approvvigionamento che quotidianamente vediamo. Nel futuro la Fim Cisl lavorerà con azioni solide e ficcanti  affinché  venga tutelata  la catena produttiva  e rimanga  in linea con la “domanda e l’offerta”, evitando continue e inutili frizioni.

Argomenti centrali nell’analisi del congresso Fim sono stati anche le politiche “green”. Da molto tempo la Fim cisl è vicina a queste tematiche. Salvaguardare l’ambiente dove viviamo rientra in quelle politiche di sicurezza che risultano centrali nel mondo del lavoro. La lotta al riscaldamento globale sta diventando molto preminente nelle scelte politiche dell’unione europee, e i vari rapporti ambientali ci mostrano come l’attuazione delle varie azioni può portare -con un investimento ingente da adottare- ad un ecosistema green e un aumento del lavoro e della richezza in questi settori che si occupano di mettersi a servizio di aziende che vogliano lavorare con basse emissioni di co2

Chiude questa prima parte su come superare le difficoltà economiche un’analisi sul passaggio nel mondo dell’automotive dal diesel all’ibrido. E’ ovvio che tutti sono favorevoli all’ibrido, ma la produzione di esso comporterà circa il 30% di lavoratori in meno, circa 60 mila in meno nei prossimi quattordici anni. Le istituzioni devono trovare una soluzione. Aspetto che sottolinea perfettamente il segretario Uliano,  gli incontri al mise si sono tenuti per per trattare questo tema sono stati molto pochi, solo uno, e per di piu si è evidenziato purtroppo che mancano politiche di reindustrializzazione. La prova la troviamo nell’ultima legge di stabilità dove Draghi non ha inserito interventi a sostegno di imprese  e lavoratori travolti dal cambiamento della transizione energetica. Per sviluppare sempre meglio tematiche “green” e mettere in campo azioni atte a contrastare ogni forma di inquinamento Il segretario Marsella annuncia una novità interessante, entro la fine del 2022 nascerà il coordinamento green che sarà composto da delegati rsu e rls delle varie aziende metalmeccaniche. Avranno il compito di monitorare e ampliare questo “spazio green” all’interno delle loro aziende.

L’attenzione successivamente è passata nell’analisi dei dati occupazionali nella provincia di Frosinone. Il tasso di occupazione è al 54.3% la piu bassa del Lazio. Ancor piu drastico è il dato sull’occupazione femminile dove solo il 39.1% delle donne è occupato. Si evince che la provincia quindi vive un periodo storico di profonda crisi industriale, a farla da padrone è il settore automotive con un calo della produzione di circa il 25%. Fortunatamente la situazione è diversa in alcune realtà produttive come ABB Sace dove il segretario Calcagni e il delegato Iacoucci dipingono uno stabilimento sempre più “4.0” e grazie alla collaborazione tra RSU e azienda essa vive una situazione lavorativa molto prospera. E’ stata adottato l’approccio produttivo “Lean Manufacturing” dove una produzione sempre piu snella associato a determinati principi e metodi consentono di ottenere start produttivi eccellenti. Così è anche Leonardo divisione elicotteri di Frosinone e Anagni che nonostante mille difficoltà nel 2020 grazie ad una proficua collaborazione tra management e delegati sindacali si sono raggiunti tutti gli obbiettivi prefissati. A Cassino invece per quello che riguarda il green assistiamo alla SFK che con un investimento di oltre 2 mln crea un impianto per rigenerare l’olio denominato “Recondoil” e con un altro investimento di 4mln ha creato un impianto chiamato “Trigenerazione” che produce energia elettrica, aria calda e fredda, al posto degli impianti classici a bassa emissione di co2.

Insomma possiamo concludere affermando che la Fim Cisl di Frosinone è ampiamente orientata a puntare su un aumento della crescita economica ma tenendo alto l’impegno della salvaguardia dell’ambiente. Il segretario Marsella e tutto il suo staff è orientato a dare supporto a tutti i livelli produttivi per far sì che puntando su questi fattori si possono avere in ottica 4.0 uno sviluppo industriale equo e lungimirante e soprattutto “Green”. La Fim Cisl risulta essere la confederazione che per prima sta trattando i temi del progresso tecnologico 4.0 in un’ottica green mettendosi quotidianamente – nel bene e nel male- in discussione. Ma lo fa con passione e criterio perché sa che percorrendo questa strada, il settore industriale italiano può diventare molto competitivo a livello mondiale. E’ importante quindi riassaporare quel senso di appartenenza che sarà veicolante per le sfide che la Fim dovrà affrontare. Preminente lo è stato e lo sarà ancor più l’iscritto che sarà messo al centro di questo processo di cambiamento, sarà sostenuto in vista del nuovo panorama industriale che si sta creando. La forza della Fim Cisl sarà sempre il consenso e quest’ultimo si nota in primo luogo dall’iscrizione. Saremo –conclude Marsella- un sindacato organizzato e forte perché come abbiamo sempre fatto nel passato anche oggi porteremo competenza e professionalità nei luoghi di lavoro grazie ai RSU, RLS e direttivi.